domenica 30 novembre 2008

drunk but thanks : anonimous comment sunday 4 am

"...Scusate il ritardo...Io credo che al giorno d'oggi, in quanto architetti, stiamo attraversando un momento di profonda crisi che dura almeno da 50 a questa parte. Si sono perse le relazioni tra architettura, luogo e tradizione e dico provocatoriamente uno svuotamento dei contenuti dell'architettura stessa. Io credo, per questo, che per fare il mestiere dell'architetto, sia necessario recuperare quei valori di povertà e sobrietà dell'architettura, come qualcosa che ponga interrogativi sul nostro mondo apparentemente ricco che in realtà si ritrova privo di prospettive. Ecco vorrei provocatoriamente sottolineare la parola Sobrietà, perchè è un valore che abbiamo perso, in quanto architetti, e che ho perso io, in quanto persona. La continua dicotomia e la relazione tra pieno e vuoto, non è mai mezzo pieno o mezzo vuoto,hik, burp...hik...Io credo"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo sia indispensabile riflettere ed educare se stessi per capire cosa si voglia oggi dall’Architettura.
Sto studiando per diventare un Architetto, e lo sto facendo con passione. Più vado avanti e più comprendo come questo sia un lavoro bellissimo e complicato. Sobrietà è certo un valore e una meta. Siamo in una realtà frenetica, dove tutto è veloce e sfuggente. A volte si lascia un land per dire “Questo l’ho fatto io”, non c’è nè radicamento né sradicamento nella tradizione, perché secondo me, comunque il secondo implica il primo, o meglio significa prendere coscienza di… Ma non è sempre così…e comunque io credo nel futuro e nel dover sempre riflettere, capire, conoscere, chiedere…